CONOSCERE IL TUMORE AL SENO

Il tumore della mammella continua per la donna ad essere il “big killer” numero 1, ma la diagnosi precoce si è rivelata strategicamente determinante e vincente sia in termini di guaribilità, sia di migliore qualità di vita.

Le cause e i fattori di rischio

Le cellule che costituiscono la ghiandola mammaria si riproducono continuamente, sia per generare il ricambio con nuove cellule, sia per riparare quelle danneggiate.

Il processo di riproduzione e crescita cellulare è molto complesso e regolato da molteplici geni. In condizioni di normalità tale processo avviene secondo un fisiologico programma, in modo preciso e regolare.

Tuttavia l’invecchiamento e vari fattori ambientali possono danneggiare questi geni, determinando una crescita anomala ed incontrollata delle cellule che costituiscono il rivestimento interno dei dotti (galattofori e lobulari) ed il conseguente sviluppo di un tumore (cancerogenesi).

Il processo di cancerogenesi avviene lentamente, nel corso di molti anni.
Gli esami diagnostico-strumentali oggi disponibili per un efficace diagnosi precoce consentono di poter individuare il tumore in una fase iniziale della sua crescita, allorquando il tumore non dà segni di sé e non è palpabile (lesione preclinica) o addirittura in una fase che precede lo sviluppo del tumore infiltrante (lesione preneoplastica).


Quanto è diffuso

Il tumore al seno è’ il tumore più frequente della donna e la sua incidenza è particolarmente elevata nei paesi occidentali ad economia più avanzata. In Italia una donna su otto si ammala di tumore della mammella.
Si stima che in Italia ogni anno vangano diagnosticati oltre 50.000 casi di carcinoma mammario.
Nell’ultimo quinquennio l’incremento di incidenza di questa malattia è stata pari al 15%, in particolare fra le donne di età compresa tra i 25 e i 45 anni, si stima che l’incremento sia stato di circa il 30%.


I Progressi

Fortunatamente però da oltre 15 anni si registra una progressiva riduzione della mortalità per questa neoplasia.
La ricerca scientifica costantemente scopre nuovi geni e proteine che possono svolgere dei ruoli chiave nei processi di trasformazione tumorale.

Una migliore comprensione della biologia dei tumori mammari consentirà di migliorare ulteriormente la caratterizzazione della malattia, la sua suscettibilità ai trattamenti e di personalizzare sempre più cure efficaci.

Leggi anche l'articolo sul tumore al seno metastatico

Tumore al seno: rischio di recidiva anche dopo 20 anni

Nel tumore al seno il rischio di metastasi a distanza nel tempo è correlato a due fattori: Il diametro del tumore T ed il numero dei linfonodi coinvolti N.
Tumore
T 1 N 0 ( fino a 2 cm di diametro e senza coinvolgimento linfonodale) 13%
T 1 N 1-3 ( stesse dimensioni ma con da 1 a 3 linfonodi interessati) 20%
T 1 N 4-9 ( stesse dimensioni ma da 4 a 9 linfonodi interessati) 34%

Tumore
T 2 N 0 ( da 2 a 5 cm. senza coinvolgimento linfonodale) 19%
T 2 N 1-3 ( stesse dimensioni ma con da 1 a 3 linfonodi coinvolti) 26%
T 2 N 4-9 (stesse dimensioni ma da 4 a 9 linfonodi coinvolti) 41%

Nel periodo di 5-20 anni il rischio assoluto di recidiva a distanza nella stessa mammella o della mammella contro laterale va dal 17% al 26%, quindi una donna ogni 4-5 donne colpite dalla patologia.
I dati sono tratti dallo studio del professor Pierfranco Conte “ Cancro alla mammella: rischio di recidiva anche dopo 20 anni” www.aogoi.it
Ricordiamo quindi che la prevenzione è uno strumento importante per poter intervenire nelle prime fasi della patologia.


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